Alessandro de’ Medici

Alessandro-de'Medici-dipinto-da-Giorgio-Vasari---particolare(Firenze,-Galleria-degli-Uffizi)
NASCITA

Collevecchio?, 1511/12?

MORTE

Firenze, 6 gennaio 1537

Alessandro de’ Medici

L’origine di Alessandro de’ Medici è incerta, non essendo mai riconosciuto dalla famiglia prima della morte del padre putativo Lorenzo de’ Medici duca di Urbino (morto di sifilide nel 1519). Non mancano altre voci che lo vorrebbero figlio segreto del papa, Clemente VII, o magari figlio di un vetturale; certo è che ogni tesi è caratterizzata dall’assenza di prove, per cui è molto più sensato attenersi alla versione ufficiale, che lo vede fratellastro di Caterina de’ Medici (chiamata da lui “sorella”). Ben più difficile è capire chi fosse la madre; molto probabilmente una serva di Alfonsina Orsini alla villa di Collevecchio, di nome Simonetta. Ma è praticamente impossibile, ad oggi, determinare se ella fosse una serva del posto o una schiava di colore, come affermato esplicitamente da fonti più tarde ma tenendenzialmente ostili: è un problema di difficile soluzione, su cui la storiografia, specie angloamericana, si interroga da decenni. Con la morte in successione dei vari candidati al ruolo di capostipite, Alessandro fu accolto in famiglia e, insieme al cugino maggiore Ippolito di Giuliano, inviato a Firenze a metà degli anni Venti del Cinquecento. L'ultima cacciata dei Medici lo colpì direttamente. In esilio, Ippolito fu creato cardinale e così, quando il ventò tornò a soffiare in direzione favorevole per Clemente VII, Alessandro si trovò ad essere l’unico candidato disponibile per la creazione di un governo “secolare”: il trattato di Barcellona (1529) gli affidò in perpetuo (con trasmissione ereditaria) quello di Firenze (una volta che fosse stata riconquistata), e dispose il suo matrimonio con una figlia naturale di Carlo V, Margherita d’Austria. Poco dopo la capitolazione Alessandro fu posto permanentemente a capo di tutte le magistrature e gli uffici cittadini; un diploma imperiale sancì poi quanto stabilito a Barcellona; dopodiché le Ordinazioni del 27 aprile 1532, nuova “costituzione” varata dalla cittadinanza fiorentina (cioè circa duecento fedeli dei Medici e del papa), resero Alessandro primo “duca della Repubblica fiorentina”. La repressione e le misure di sicurezza, come il disarmo dei fiorentini e la creazione di una milizia di contadini e cittadini di altre città soggette o la costruzione della Fortezza da Basso, hanno fatto passare alla storia il principato di Alessandro come una tirannide. Il grande processo montato a Napoli contro di lui di fronte a Carlo V, nell’inverno 1535-1536 si concluse con la sua vittoria e il suo matrimonio con Margherita. Ma la notte tra il 5 e il 6 gennaio 1537, Alessandro fu assassinato da un congiunto, Lorenzino (o Lorenzaccio) de’ Medici, che facendo leva sulla lussuria proverbiale del duca lo attirò in una stanza dove lo attendeva un sicario. Il gesto fu presentato come un tirannicidio, ma a Firenze non seguì alcun tumulto di riscossa (anche perché Lorenzino fuggì, anziché rendere pubblico il suo gesto).

Bibliografia e fonti:

Catherine Fletcher, Il principe maledetto di Firenze. La spettacolare vita e l’infido mondo di Alessandro de’ Medici, Roma, Newton Compton, 2016
Alessandro Lo Bartolo, Alessandro de’ Medici e il Dominio. Per una rilettura degli inizi del principato (1530-1537), in «Archivio storico italiano», 179, 2, 2021, pp. 309-336

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