Francesco I di Valois
Francesco I di Valois
NASCITA
Cognac, 12 settembre 1494
MORTE
Rabouillet, 31 marzo 1547
Francesco I di Valois
Figlio del conte di Angoulême e di Luisa di Savoia, sposò in prime nozze la figlia di re Luigi XII, al quale successe il primo gennaio 1515. Il suo lungo Regno è considerato un momento di consolidamento del potere della Corona di Francia. Carlo V fu il suo grande avversario: prima per il titolo di imperatore del Sacro Romano Impero, nel 1519; poi in guerra sul suolo francese, per le terre borgognone e il conteso confine pirenaico; infine, nel Mediterraneo e in Italia, in particolare per il controllo di Milano, di Napoli e del Piemonte. La guerra guerreggiata tra i due si aprì nel 1521, volgendo al peggio per il re di Francia: battuto e catturato a Pavia (1525), fu costretto a siglare il Trattato di Madrid (1526), che prevedeva la dolorosa rinuncia a tutti i territori contesi. Per questo, Francesco I convinse Clemente VII a dar vita ad una nuova alleanza anti-imperiale, la Lega di Cognac (1526) dichiarando nullo (poiché estorto) il trattato di Madrid. Ma l’impero uscì vincitore: dopo il Sacco di Roma (1527), che aveva messo a tacere l’alleato pontificio, il re di Francia subì il tradimento della flotta genovese (sotto il comando di Andrea Doria, passato alla parte imperiale) e il suo esercito fu decimato sotto le mura di Napoli, vittima di un’epidemia (1528). L’ultima Repubblica di Firenze, teoricamente alleata della Francia, non ricevette quindi alcun aiuto di rilievo durante l’Assedio del 1529-1530, che si concluse con la vittoria delle armi imperiali-pontificie. Lo scontro in Italia si riaprì nel 1536 con l’invasione francese del Piemonte e, a fasi alterne, sarebbe durato ancora dopo la morte di Francesco I fino alla Pace di Cateau-Cambresis (1559). Quest’ultima avrebbe posto fine al sessantennio delle cosiddette Guerre d’Italia e sancito il predominio asburgico sulla Penisola. Francesco I fu anche un grande mecenate: giusto per limitarsi a due esempi noti, ospitò e dotò Leonardo da Vinci di una pensione vitalizia dal 1517 alla morte, sopraggiunta due anni dopo, e stipendiò lautamente, tra il 1540 e il 1545, Benvenuto Cellini; inoltre, pare che il re fosse una delle poche figure amichevoli nei confronti di Caterina de’ Medici, giunta in Francia nell’ottobre del 1533 come moglie del suo secondogenito.
Bibliografia e fonti:
François Jacquart, Francesco I e la civiltà del Rinascimento, Milano, Mondadori, 1983
Marcello Simonetta, Caterina de’ Medici. Storia segreta di una faida famigliare, Milano, Rizzoli, 2019