Philibert de Chalon-Arlay, principe d’Orange

Philibert-de-Chalon,-copia-fotografica-da-un-originale-dell'Ermitage-(Gavinana,-Museo-Ferrucciano)
NASCITA

Lons-le-Saunier, 18 marzo 1502

MORTE

Gavinana (San Marcello Piteglio), 3 agosto 1530

Philibert de Chalon-Arlay, principe d’Orange

Philibert de Chalon era signore di un piccolo principato della Franca Contea: terre borgognone, contese tra Carlo d’Asburgo e Francesco I. Stretto tra l’incudine e il martello , a quindici anni passò al servizio dell’imperatore. Durante la guerra, fu catturato da Andrea Doria all’assedio di Marsiglia (1524), rimanendo prigioniero del re di Francia fino alla firma del Trattato di Madrid (1526). Tornato al servizio di Carlo V, il principe d’Orange assunse quindi il comando dell’esercito imperiale dopo la morte del conestabile di Borbone sotto le mura di Roma, durante il Sacco (1527) – egli stesso fu ferito in quell’occasione, riportando una profonda cicatrice sul viso; di lì a poco gli fu anche affidato il governo di Napoli (1528). Dopo la Pace di Barcellona (1529) fu quindi incaricato di guidare gli assedianti a Perugia e a Firenze (poi fino a Ferrara, dopo la vittoria, e ancora oltre per vincere definitivamente lo scontro con la Francia), secondo i desideri di papa Clemente VII. Il giovane principe d’Orange era scettico riguardo alla praticabilità economica dell’impresa, e premeva affinché il pontefice anticipasse quanto più denaro possibile; dal canto suo quest’ultimo gli promise in cambio una grossa ricompensa, che tra le altre cose comprendeva l’investitura come signore di Avignone e, si disse, pur senza prove, la stessa mano di Caterina de’ Medici. L’Orange non sarebbe però sopravvissuto per vedere la vittoria delle sue truppe all’Assedio di Firenze: il 3 agosto 1530, durante la battaglia Gavinana, lanciandosi alla carica dei nemici in un’azione tanto eroica quanto sconsiderata per un comandante, fu colpito e ucciso sul colpo da una scarica di archibugio.

Bibliografia e fonti:

Jean-Pierre Soisson, Philibert de Chalon, prince d’Orange, Parigi, Grasset, 2005

Comments are closed.
Skip to content