Silvestro Aldobrandini
NASCITA
Firenze, 24 novembre 1499
MORTE
Roma, 6 giugno 1558
Silvestro Aldobrandini
Cittadino fiorentino, si laureò in Giurisprudenza a Pisa nel 1521 e insegnò qui Istituzioni. Dopo la cacciata dei Medici ottenne subito l'alta carica di Cancelliere delle Riformagioni della nuova Repubblica. Egli si distinse anche come uno dei giovani più agguerriti nella critica al vecchio regime, assaltando con altri il palazzo dell’odiato cardinal Passerini (tutore di Ippolito, Alessandro de’ Medici dal 1525 e vero rappresentante del potere mediceo in città), e preparando il “cartello” (cioè la lettera) di sfida a duello di Francesco Martelli, repubblicano, destinato al fiorentino filo-mediceo Giovanni Bandini, accusato di aver tradito la patria. Mentre l’assedio volgeva al peggio per la Repubblica, toccò all’Aldobrandini scortare Caterina de’ Medici dal monastero delle Murate in quello di via San Gallo, per allontanarla tanto dalle mura quanto dai sempre più frequenti contatti con i partigiani filo-medicei. Dopo la capitolazione l’Aldobrandini fu imprigionato e successivamente esiliato per tre anni a Venezia: ebbe salva la vita soltanto grazie all’intercessione di Bartolomeo Valori. Nel 1533 il suo esilio fu ribadito per un ulteriore triennio; così, dopo la morte di Clemente VII, decise di “rompere il confino” (cioè abbandonare il luogo dove era stato esiliato) e unirsi agli altri fuoriusciti repubblicani e ribelli raggruppati a Roma all’ombra del papa anti-mediceo Paolo III e di Ippolito de’ Medici. L’Aldobrandini partecipò dunque alle lotte dei fuoriusciti contro il nuovo principato mediceo, mettendo per il resto della sua vita le sue competenze giuridiche e diplomatiche al servizio del partito anti-asburgico in Italia. Morì a Roma, dopo aver servito la famiglia del pontefice Paolo IV Carafa, e uno dei suoi figli, Ippolito, divenne papa con il nome di Clemente VIII.
Bibliografia e fonti:
Elena Fasano Guarini, Aldobrandini, Silvestro, in Dizionario Biografico degli Italiani, 2, 1960, s.v.